I due doni della sirena

06 Set
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Una volta, sulla riva del mare vivevano due pescatori che abitavano in due case vicine. Giorgio abitava in una capanna; era bello, bruno e magro, ma povero. L’altro, che viveva in una villa, era molto ricco ma robusto e piuttosto bruttino; si chiamava Giulio.

Un giorno i due andarono a pescare: uno con la barca , l’altro invece con un grosso motopeschereccio,fornito dell’attrezzatura più moderna

Arrivati in mezzo al mare, buttarono ambedue le reti. Dopo un po’ Giulio vide che la sua rete si muoveva: aveva pescato qualcosa di grosso: La tirò su e vide all’interno una bellissima ragazza bionda con mezzo corpo da pesce di un bel verde brillante e iridescente che si dimenava.

Giorgio , dall’animo sensibile, spinto dalla tenerezza, pregò Giulio di liberarla, ma gli rispose in tono cattivo e con l’espressione avida:

– No, la voglio come schiava!

Giorgio ribattè:

_ Ma è una ragazza così bella, lasciala andare!

Allora Giorgio si accostò cautamente all’imbarcazione del vicino e con un salto gli si avvicinò, gli sfilò la rete di mano,così ne approfittò la sirena per liberarsi e rituffarsi.

– Perché me l’hai fatta scappare?- urlò il malevolo.

– Perché è una dolce creatura che ha il diritto  di vivere libera.

La sirena intanto nuotò veloce ; si stava avviando verso una foresta di alghe, ma sfortuna volle che una delle sue squame si impigliò in un ciuffo di queste foglie.

Imprigionata così poteva solo gridare aiuto nella maniera che sapeva: emettere una dolcissima musica che assomigliava ad un triste lamento.

I due pescatori ,attratti da quella melodia e si tuffarono e nuotarono velocemente.

Dei due arrivò per primo Giorgio che con un coltello tagliò le alghe che impedivano alla dolce sirena di muoversi , poi la tenne stretta con un braccio e con l’altro nuotò verso riva.

Quando la creatura  riprese conoscenza, ringraziò il giovane di averla salvata e, per ricompensarlo, gli regalò una moneta d’oro presa da fondali dicendogli:

– Quando ripeterai il tuo nome la moneta si replicherà.

Dopo essersi salutati, la sirena si rituffò inabissandosi velocemente.

Una volta a casa, con la moneta in mano, provò a pronunciare il suo nome e come gli aveva detto la creatura ne comparve subito un’altra.

Quando rivide Giulio gli raccontò ciò che gli era successo e il dono che aveva ricevuto.

Subito Giulio fu roso dall’invidia e dalla rabbia. Perché non era capitato a lui quella fortuna? Girò per diverso tempo in lungo e in largo per tutto il mare nella speranza di incontrarla e la sua pazienza fu finalmente premiata.

Qualche tempo dopo sentì la sua triste e ammaliante voce e accorse, prima del vicino, a soccorrerla. Già pregustava il momento in cui sarebbe diventato il più ricco sulla faccia della terra. Era proprio un avido!

Così la salvò in men che non si dica, dato che era un bravissimo nuotatore.

– Grazie, per ricompensarti ti regalo questa moneta e ogni volta che pronuncerai il tuo nome la moneta raddoppierà- ripetè la sirena.

Lei sapeva benissimo che Giulio l’aveva salvata solo per diventare più ricco e non perché desiderava veramente salvarla.

Come tornò a casa, pronunciò il suo nome ,ma ……la moneta si trasformò in cenere. Non poteva credere di essere stato ingannato e cominciò ad imprecare contro quella creatura.

A quelle parole tutto andò in fumo: casa, peschereccio e…pure le monete che aveva messo da parte vendendo il pesce pescato:l’incantesimo l’aveva fatto a tutti i suoi averi.

Da allora diventò povero e visse del poco pesce che pescava; Giorgio invece diventò ricco e fu felice di spartire la sua ricchezza con i più bisognosi.

classe 4^ Plesso Pennesi, Centro, ins. Mriolina C., a.s 2006\07

 

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