Strano Natale

08 Set
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Si avvicinava il Natale e volevo fare qualcosa di buono andando a trovare mio nonno all’ospedale.

Mi trovai improvvisamente nel reparto dei bambini gravemente ammalati. Pensai immediatamente alla loro solitudine e volevo assolutamente farli divertire, far loro compagnia e portargli tanti regali.

All’improvviso vicino a me apparve una vecchia con una mantella e un cappuccio che le copriva mezzo viso. Si tolse il cappuccio e vidi immediatamente che era una strega e mi disse cosa volevo fare per loro.

Dopo averle detto cosa volevo fare esclamò con voce stridula : – Se aiutarli vorrai tre prove terribili superar dovrai!-

Sentite queste parole pensai che era troppa fatica aiutare bambini che nemmeno conoscevo così mi avviai verso casa per guardare la TV.

Pensai, però, che così avrei fatto felice la strega allora tornai indietro e le chiesi cosa dovevo fare.

Mi rispose che dovevo scalare una montagna e raccogliere un fiore speciale per una sua posizione. Andai a casa e riempii lo zainetto con 2 bottiglie d’acque, cioccolato e qualche biscotto e mi incamminai.

Ogni tanto quella brutta stregaccia appariva e mi diceva che non potevo farcela perché la meta era lontana per la mia pigrizia ma quando stavo per cedere pesavo a quei bambini, ogni tanto mangiavo un pezzo di cioccolata che mi dava la forza di camminare.

Ero ai piedi della montagna e si intravedeva già quel fiore e con le ultime forze che avevo corsi verso il fiore per raccoglierlo ma scivolai, subito mi aggrappai ad una roccia vicino e presi il fiore.

La prima prova era superata e subito dietro di me un tappeto magico mi portò a casa in un lampo.

Diedi il fiore alla strega e mi disse la seconda prova: – Vai nella foresta, entra nella caverna e scoprirai da solo cosa dovrai fare.

Mi incamminai subito perché ero curioso di sapere se era una prova molto difficile. Dopo tre ore arrivai alla caverna e vidi appoggiata a una roccia una pala, pensai che dovevo scavare, così incominciai.

Dopo un po’ vidi qualcosa e cominciai a scavare con le mani e tirai fuori un baule ma non riuscivo ad aprirlo.

Cosa potevo fare?

Sotto terra vidi una cosa luminosa; la presi, era la chiave, così potevo aprire il baule; c’erano ricchezze di tutti i tipi e lo portai a casa.

Stavo per darlo a mia madre per farmi comprare tutti i giochi che volevo ma per aiutare i bambini dovevo superare il mio egoismo così anche con dispiacere ho dato tutto in beneficenza alla persone  meno fortunate di me. La strega mi disse: – Hai superato anche la seconda prova, ma la più difficile sarà la terza, dovrai oltrepassare il bosco di rovi ed entrare nella caverna del drago e portarmi una sua unghia – .

Udite queste orride parole mi prese una paura che mi tremavano le gambe però decisi di affrontarla e partii.

Giunto al bosco vidi che la strada era sbarrata da un groviglio di rovi; stavo per arrendermi ma notai che non molto distante c’era un albero, mi arrampicai e spezzai un lungo ramo per farmi strada e rompere i rovi. Mi feci tante ferite ma proseguii lo stesso.

Da lontano vidi la caverna, ci entrai di soppiatto per non  svegliare il drago che stava dormendo. Tremando di paura riuscii a prendere l’unghia ma il drago si svegliò e per lo spavento svenni. Immediatamente sbucò uno scoiattolo volante che per svegliarmi mi buttò in faccia un secchio d’acqua ed intanto mi proteggeva dalle fiamme del drago con uno scudo magico.

Corsi via e consegnai alla strega ciò che avevo preso. Subito si trasformò in una fata bellissima e fece apparire tanti regali dicendomi : – Claudio, sei stato coraggiosissimo prendi questi doni e portali ai bambini e divertitevi insieme – .

classe 4^ Plesso Collodi, Corva, a.s. 2006\07

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